Condividiamo i 24 consigli per limitare il contagio del Coronavirus nel settore della logistica redatti da Politecnico di Milano, Assologistica, Supply Chain Club Alumni Politecnico di Milano e Otcr, e diffusi da trasportoeuropa.it.
Lo facciamo convinti della loro triplice utilità come punto di riferimento:
- per gli operatori del settore, che possono lavorare con una certezza in più su come salvaguardare la propria salute;
- per gli imprenditori, che devono applicare le norme stabilite dai decreti, e integrarle nel modo più opportuno in base alla propria realtà aziendale;
- per tutti, perché siano rassicurati nel maneggiare e ricevere merci, anche da semplici corrieri, e siano consapevoli degli sforzi che si stanno compiendo per mantenere il più possibile sicuro un servizio essenziale come il trasporto.
Come azienda di autotrasporto e logistica, desideriamo operare al meglio per assistere i nostri partner in questa situazione eccezionale. Al contempo, per quanto possibile, vorremmo rassicurare tanto chi lavora con noi, come noi, sulle vie di terra, acqua e aria, quanto chi semplicemente desidera informarsi su come il trasporto stia contribuendo ad affrontare l’emergenza.
Ecco dunque i 24 consigli, divisi in due sezioni:
La prima parte riguarda la gestione del magazzino e gli autisti:
- Segregare nettamente le attività di magazzino tra zone di contatto con l’esterno (ricevimento e spedizione) dalle altre parti (stock & picking) evitando lo scambio di personale. Evitare l’ingresso nel magazzino di personale di altri reparti (produzione, esterni) e di esterni.
- Gli addetti alla ricezione, gli addetti alla spedizione e gli autisti devono indossare la mascherina di adeguata protezione e guanti monouso nel momento dello scambio di documenti e/o merce. Occorre inoltre raccomandare loro di lavarsi le mani con appositi prodotti dopo ogni contatto. Al tal fine occorre predisporre dispenser di prodotti disinfettanti facilmente fruibili.
- Porre, come fanno gli ospedali, elementi di separazione (ad esempio un nastro legato a un supporto) in modo che vi sia almeno un metro di distanza fisica non valicabile tra chi consegna e chi riceve i documenti. Fare entrare gli autisti uno alla volta.
- Nel caso in cui esista una sala d’attesa per gli autisti, porre tra una sedia e l’altra un cartello con la scritta “non sederti per la tua sicurezza”, in modo che non sia loro consentito loro di sederci vicini.
- L’autista alla consegna o al ritiro deve indossare la mascherina; se non la ha offrirgliene una se possibile o non accettare il carico. Questo genera un circolo virtuoso. Le mascherine devono essere usate correttamente. I best in class hanno organizzato delle bussole dove gli autisti lasciano i documenti che vengono ritirati.
- Se possibile, gestire il personale produttivo a turni separati e “congelati”, senza possibilità di cambio dei turni. Si possono ad esempio creare due turni in modo che persone che operano in ciascun turno di lavoro non entrino mai in contatto tra loro, anche durante il cambio dei turni.
- A inizio turno verificare la temperatura corporea di lavoratori e lavoratrici con termometri elettronici, per verificare l’eventuale presenza di febbre.
- Ogni mezzo o strumento (carrelli, pistole, dispositivi manuali e terminali per la creazione di documenti di spedizione) non deve essere usato da persone diverse durante il turno. Prima di prenderlo o di riporlo disinfettare le parti di contatto con parti del corpo di lavoratori o lavoratrici (ad esempio l’impugnatura di pistole Rfid). Mettere a disposizione prodotti disinfettanti che il personale possa usare a tale scopo.
- Prima d’iniziare o finire un turno, o quando si cambia attività, lavarsi le mani con acqua (preferibilmente calda) e sapone.
- Evitare ogni attività non necessaria, tra queste per esempio inventari a rotazione, pulizie eseguite da personale esterno, progetti non essenziali, riunioni per l’aggiornamento del personale, a meno che non siano dirette a gestire l’emergenza in corso.
- Prevedere, ove possibile, cicli di sanificazione settimanale degli ambienti di utilizzo.
La seconda parte concerne la supply chain e la prevenzione:
- Evitare riunioni e sostituirle con meeting virtuali. Qualora sia indispensabile organizzare riunioni in presenza, limitare il numero delle persone che partecipano, mantenere tra le persone la distanza di sicurezza di almeno un metro, e far sì che le persone siano distanti dal tavolo almeno un metro.
- Aumentare la dimensione dei punti di riordino (facendo ordini più grandi ai fornitori, ma evitando di fare inutile accaparramento) dei rifornimenti. Ad esempio, se raddoppiamo la dimensione degli ordini di rifornimento, riduciamo della metà il numero delle spedizioni e il rischio contagio.
- Come per tutti gli altri reparti, se una persona ha minimi sintomi di sindrome influenzale, come espresso nei Decreti del Consiglio dei Ministri, non deve recarsi al lavoro. Tener presente che chi lavora nella logistica ha spesso la tendenza di fare l’eroe, per cui è probabile che insista per continuare a lavorare, specialmente se il pagamento è a ore.
- Per cooperativa e interinali introdurre nuove persone solo se strettamente necessario e dopo gli appositi controlli sanitari. Ad esempio, far firmare alla persona una liberatoria che negli ultimi 14 giorni non è entrato in contatto con persone a rischio contaminazione.
- Dare la precedenza agli ordini diretti verso gli ospedali rispetto ai distributori e a quelle aree geografiche più colpite (nazioni, regioni) e agli ordini che riguardano prodotti per curare chi è colpito da Covid-19, massimizzano la velocità di fornitura anche se questo comporta costi più elevati. In generale, dare priorità alla fornitura di beni di prima necessità.
- Tutte le persone della logistica (customer, planner, ecc) che possono svolgere il lavoro da casa lo devono fare, riducendo così anche la probabilità di contagio anche per chi è presente.
- Sospendere ogni forma di car sharing. Distribuire temporaneamente gli orari di arrivo del personale per ridurre il contatto nelle zone di affollamento (ingressi, tornelli, alla timbratura e spogliatoi).
- Minimizzare i pagamenti alla consegna. Se fossero obbligatori, preferire la carta di credito con modalità contactless al denaro contante e fare in modo che la carta sia manipolata solo dal cliente.
- Chiudere le mense aziendali e favorire la consegna di pasti direttamente in ufficio. Interdire il più possibile l’accesso alla macchina del caffè, luogo di rischio di contaminazione.
- Formare il personale sulle precauzioni, verificare la rigorosa applicazione dando il buon esempio.
- Queste precauzioni possono ridurre la produttività del 15-20%. il management deve preventivare l’uso di straordinario/turni aggiuntivi e non farsi cogliere impreparati per il picco di fine mese.
- Sostenere moralmente il team in questa fase di stress, informando, dando comunicazioni chiare se ascoltando ogni suggerimento e/o difficoltà. Favorire la formazione di un “senso di comunità” che faccia sentire le persone emotivamente vicine, sebbene fisicamente distanti.
- Avere una comunicazione proattiva con tutte le pari sociali, ad esempio i sindacati, condividendo gli sforzi e le misure adottate.