Negli ultimi anni, il settore dei trasporti e della logistica sta affrontando sfide sempre più importanti: dalla pandemia alle nuove regole in materia di emissioni, dalle tasse ai costi sempre maggiori (sia a causa dell’inflazione che per le guerre in corso), fino alla mancanza di personale nell’attuale ricambio generazionale, le difficoltà sono molte.
In questo articolo andremo a valutare due problemi in particolare, ovvero l’elevata tassazione associata a una pesante burocrazia e la mancanza di personale sia per il trasporto che specializzato, riferendoci al contempo ai dati proposti da due interessanti articoli pubblicati da “Il Sole 24 Ore”.
Burocrazia e tassazione: un freno allo sviluppo
L’80% delle merci in Italia viaggia su gomma. Tuttavia, nonostante questo enorme potenziale e le risorse quasi sempre disponibili, la burocrazia e l’elevata tassazione frenano lo sviluppo e la competitività del settore.
In base ai calcoli di Conftrasporto pubblicati lo scorso gennaio, infatti, i fondi stanziati per mitigare l’aumento dei costi nell’autotrasporto ammontano soltanto a 285 milioni; risorse ritenute insufficienti, dato anche l’aumento fino al 200% dei costi per l’approvvigionamento energetico dovuto alla guerra in Ucraina.
A questo quadro si aggiunge il carico fiscale che grava sulle imprese di trasporto e logistica in modo sempre più pesante. L’autotrasporto, che grazie agli investimenti delle imprese del settore dal 1991 al 2017 ha ridotto le emissioni del 30% (contro il -20% dell’intera economia), è assoggettato a una carbon tax 5 volte superiore a quella dei settori agricolo e industriale (250€ per tonnellata di CO2 prodotta).
In questo senso, Conftrasporto ha calcolato un’impennata dei costi per le imprese di 1.500 euro all’anno per un furgone diesel, 6mila euro per un Tir a gas naturale liquefatto e 10mila euro per un Tir a gasolio di ultima generazione.
Le proposte di Conftrasporto rivolte al Governo non hanno tardato ad arrivare. Nello specifico, per il settore degli autotrasporti è stato chiesto di porre fine alle limitazioni unilaterali dell’Austria al Brennero e di accelerare i tempi di realizzazione del nuovo tunnel ferroviario (anche sul versante tedesco), in modo da attivare l’intermodalità. In più, alla luce della sempre maggiore difficoltà nel reperire nuovi autotrasportatori e di personale qualificato, è stata richiesta la riduzione del cuneo fiscale. Infine, date le regole stringenti in materia di circolazione, si domanda di rivedere i divieti in essere.
Ricambio generazionale e carenza di personale: il problema e i suoi numeri
Altra questione che sta colpendo il mondo del trasporto e della logistica riguarda la sempre maggiore carenza di personale. Un problema che, secondo i player del settore, è dovuto sia agli aumenti del costo del lavoro (in media, nell’area UE, del +5,8% nel 4° trimestre 2022), sia al ricambio generazionale in corso.
Nel 2022, infatti, i lavoratori over 60 del settore erano più di 2.000, e secondo Fedespedi nell’arco dei prossimi 6 anni sarà necessario sostituire il 5% del personale: una quota importante, destinata a salire al 22% in un meno di un decennio.
Sempre in tema di carenza di personale, e nello specifico di autisti, secondo i dati raccolti dall’IRU (International Road Transport Union) in Italia questa è stimata per il 2023 intorno al 7%, comunque in calo rispetto all’11% del 2022.
Su questo, Da Canal sta da tempo investendo tempo e risorse: attraverso la realizzazione di percorsi di formazione dedicati alle giovani generazioni (realizzata in sinergia con istituti, aziende ed enti locali) forniamo loro strumenti spendibili nel mondo del lavoro.
Oltre alla carenza di personale impiegato nel trasporto delle merci, dall’assemblea di Fedespedi (Federazione Italiana Spedizionieri Industriali) emerge anche la mancanza di esperti di cybersecurity, commerciali e sviluppatori per organizzare i trasporti internazionali: si tratta di operatori che supportano le aziende in un ambito sempre più governato dai dati, in cui la capacità di analisi e modellizzazione si sta rivelando un’importante fonte di vantaggio competitivo. A livello di numeri, si stima che manchino all’appello almeno 3.000 lavoratori.
Da Canal in prima linea per lo sviluppo e la tenuta del settore
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Fonti:
Spedizionieri, allarme ricambio generazionale: mancano 3mila addetti qualificati, Il Sole 24 Ore
Trasporti e logistica nella morsa della burocrazia e delle tasse, Il Sole 24 Ore
Terzo trimestre 2023: la domanda di trasporto, le tariffe, la carenza di autisti