Lo scorso dicembre sì è svolta a Dubai la COP28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: un’edizione che, nonostante le polemiche esterne e i contrastanti interessi dei partecipanti, si è conclusa con un accordo tra i grandi della terra.
È stato infatti approvato, all’unanimità, il Global Stocktake: una dichiarazione finale di intenti (senza comunque alcun tipo di valore legale) che apre una prima strada verso la decarbonizzazione, poiché per la prima volta si parla di “transizione lontano dai combustibili fossili”.
Il testo, frutto di molti (forse troppi) compromessi (con la sostituzione in extremis del già ambiguo termine “phase out” con l’ancora più vago “transition away”), rappresenta comunque un passo in avanti importante, la cui efficacia sarà determinata dall’attuazione pratica delle azioni necessarie da parte di tutti gli attori in gioco… compresi quelli del settore della logistica.
In questo articolo, dopo un excursus sui punti principali dell’accordo, analizzeremo le conseguenze che quest’ultimo potrebbe avere proprio sul mondo della logistica e dei trasporti.
I punti dell’accordo COP28
L’accordo approvato lo scorso dicembre:
- riconosce la necessità di interventi immediati per limitare gli effetti del gas serra;
- al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C, chiede di porre in essere azioni tali da ridurre le emissioni globali di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 rispetto al livello del 2019, per raggiungere lo zero netto di emissioni di anidride carbonica entro il 2050;
- viene riconosciuta la necessità di approcci quali l’aumento della capacità di energia rinnovabile e il raddoppio del tasso medio annuo globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030;
- pone forte enfasi alla necessità di accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale lungo una serie di percorsi;
- riconosce il ruolo dei combustibili transitori quali garanti sia della transizione che della sicurezza energetica.
Settore logistica e trasporti: le conseguenze della COP28
Come evidente, le conclusioni della COP28 evidenziano la necessità di investimenti in tecnologie e infrastrutture a basse emissioni per tutto il settore della logistica e trasporti.
Il motivo è chiaro: attualmente, infatti, il trasporto su strada è responsabile di circa il 75% delle emissioni globali di gas serra legate al settore; in tutto questo, camion e tir sono ritenuti tra i principali responsabili.
Il settore della logistica dovrà dunque adottare misure più incisive per ridurre le proprie emissioni: dall’utilizzo di carburanti alternativi, alla ricerca di soluzioni che migliorino l’efficienza dei motori, dallo sviluppo di tecnologie per ridurre le emissioni fino alla promozione della mobilità sostenibile su strada, le azioni possibili sono moltissime.
Allo stesso tempo, simili cambiamenti avranno conseguenze anche sui modelli di business, di produzione e di consumo: sarà necessario ottimizzare le catene di approvvigionamento, sviluppare modelli di business più sostenibili, nonché ridurre ed efficientare gli imballaggi utilizzati per la movimentazione.
Da Canal: una logistica sempre più sostenibile
Le necessità emerse dalla COP28 per un futuro più sostenibile, in aggiunta ai dati relativi alle emissioni di gas serra imputabili al settore dei trasporti e della logistica, pongono i player del settore di fronte a un dovere etico e morale: puntare sulla ricerca e sullo sviluppo di soluzioni che possano contribuire a migliorare la salute del pianeta.
Da Canal, in questo senso, è già al lavoro. Come teniamo a ricordare, in queste settimane siamo al lavoro sul nostro nuovo centro logistico: una struttura all’avanguardia, simbolo del nostro impegno verso l’innovazione e di quell’efficienza energetica indicata anche nell’accordo della COP28.
E non è tutto. Oltre che ai nuovi spazi, il nostro impegno in tema ambientale si stostanzia anche attraverso:
– i nuovi mezzi del nostro parco autotrasporti, che utilizzano additivo ADBLUE e sono dotati di sistema i-shift per guidare meglio e consumare meno;
– le costanti verifiche dei consumi dei mezzi per “aggiustare” e migliorare le guide dei nostri autisti in ogni loro caratteristica;
– gli impianti fotovoltaici attuali e di prossima realizzazione, per un totale di 100Kw.
Fonte: Accordo storico alla COP28: le ricadute sul settore della logistica – Logistica (logisticanews.it)